Il Problema dei Ferrobatteri nelle acque di Falda

I ferrobatteri (batteri fissatori del ferro) sono un gruppo di microrganismi aerobi che ottengono carbonio dal biossido di carbonio (CO2) e ricavano l’energia per il proprio metabolismo dall’ossidazione, per via enzimatica, del ferro dallo stato ferroso (Fe2+) a quello allo stato ferrico (Fe3+). Questi batteri accelerano la reazione che avviene naturalmente tra ossigeno e ioni ferrosi presenti nell’acqua, o sulla superficie delle tubazioni metalliche, catturando l’energia rilasciata dal processo di ossidazione e utilizzandola per il proprio metabolismo: 4Fe(OH)2 + 2H2O + O2 → 4Fe(OH)3 Lo ione ferrico forma un composto altamente insolubile, l’idrossido di ferro (Fe(OH)3) che precipita in acqua. I ferrobatteri possono ossidare anche il manganese quando è presente in elevate concentrazioni e con un basso stato ossidativo. Il loro habitat naturale è il suolo e le acque sia superficiali che profonde. In acqua, poiché il ferro ferroso si trova principalmente in ambienti anaerobici, questi batteri proliferano dove le acque aerobiche si mescolano a quelle anaerobiche.

I ferrobatteri propriamente detti, sono stati recentemente classificati in tre gruppi generali: Siderocapsaceae – forme unicellulari (non filamentose) rappresentate dal genere Siderocapsa (anche Naumaniella, Siderococcus); Chlamydobacteroaceae (batteri filamentosi) rappresentati dai generi Crenothrix e Sphaerotilus (anche Leptothrix, Clonothrix, Toxothrix) ; Gallionellacee (batteri peduncolati) rappresentato dal genere Gallionella. Fa parte dei ferrobatteri anche il thiobacillus ferrooxidans.

La Gallionella è il più diffuso in ambito italiano ed è presente in tutte le regioni italiane senza esclusioni. È un batterio gram negativo strettamente aerobico.
Si presenta sotto forma di nastro lungo fino a 200 µm e largo fino a 2 µm.
Il nastro è formato da una sostanza mucillaginosa che ha la funzione di fissare l’ossido di ferro.
La temperatura ottimale per la crescita è compresa tra 8 e 16 °C.
È un batterio strettamente autotrofo cresce a bassi livelli di ossigeno mentre viene inibito da forti concentrazioni di ossigeno.
Si sviluppa in ambienti con pH vicino alla neutralità e con basse concentrazioni di carbonio organico disciolto.
Il suo habitat sono le acque ricche di sali di ferro.

EVENTUALI PROBLEMATICHE
Anche se non sono pericolosi per la salute, i ferrobatteri sono notevolmente dannosi, perché intaccano le tubazioni.
Infatti la presenza di questi batteri in acqua, poiché l’idrossido ferrico idrato prodotto dal loro metabolismo è insolubile e molto voluminoso (perché racchiude forti quantità di acqua), questo precipita sulle loro secrezioni mucillaginose (biofouling) di color marrone, che accrescendo all’interno delle tubazioni ne riducono la sezione.
Inoltre la loro presenza è causa della formazione di acqua rossastra di sapore ed odore spiacevoli.
La presenza di ferrobatteri nei pozzi può essere causa del danneggiamento del sistema di sollevamento dell’acqua e può ridurre la portata emunta.
Per eliminare i ferrobatteri dall’acqua (sia potabile che irrigua) viene spesso impiegato il cloro (come disinfettante ed agente ossidante) e più precisamente l’ipoclorito di sodio meno costoso e più facile da utilizzare del cloro gassoso.
Il cloro, oltre all’effetto battericida, con la sua azione ossidante trasforma lo ione ferroso in ferrico eliminando così la fonte di sostentamento dei ferrobatteri.

SOLUZIONI HT
Dalle ultime analisi l’ipoclorito di sodio standard presenta numerosi limiti di efficacia, ultimamente la formazione dei Ferrobatteri ha subito un incremento, infatti dalle nostre esperienze sul campo, i Ferrobatteri hanno iniziato ad avere una proliferazione (velocità di duplicazione) molto superiore alla norma. questo comporto una netta riduzione dell’efficacia dell’ipoclorito di sodio, che non riesce in un dosaggio proporzionale a seguire la velocita di duplicazione dei batteri e conseguentemente non riesce ad eliminarli. La soluzione più economica ed efficiente è sicuraente l’utilizzo di Biossido di Cloro (dopo aver effettuato un lavaggio con Acido Peracettico di tutte le tubazioni soggette a inquinamento, e di tutti i serbatoi di accumulo eventualmente presenti. Il Biossido essendo un prodotto ad alta efficienza riesce a mantenere il problema sotto controllo. Ovviamente ovunque ci sia la presenza di questi batteri, è consigliato un pretrattamento dell’acqua di pozzo poichè i valori di Ferro, Manganese, Ammoniaca, potrebbero essere elevati. Reggio Emilia, Mantova, per arrivare a La Spezia, fino a Napoli, Avellino, Trapani, sono solo alcune delle città in cui abbiamo riscontrato questo tipo di batteri. Dalle foto in allegato potrete vedere la formazione degli stessi. Fortunatamente è un batterio che non causa problemi per la salute, ma a livello di impianti tecnologici è un virus che ha una propagazione e inquinamento elevatissimo, in caso di formazione bisogna intervenire nel minor tempo possibile per riuscre a debellare tutti i micro organismi (filamenti) formatesi. 

A livello industriale le soluzioni sono innumerevoli, a seconda della tipologia di processo che si deve proteggere e/o recuperare. Per qualsiasi chiarimento e/o informazione potete contattarci.