DMV deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua, questo sconosciuto!

DMV” Questo sconosciuto in Italia, nonostante le normative e sanzioni esistenti! DMV sta per Deflusso Minimo Vitale dei corsi d’Acqua
Report di Fabio Balocco
“Ogni anno, d’estate, siamo alle solite. I nostri corsi d’acqua si trasformano in corsi. E basta. Quando faccio i miei giri in bicicletta nella nostra pianura spesso sono solo dei letti di pietre ad indicarmi dove qualche tempo prima scorreva l’acqua e pulsava la vita. Poi, magari più a valle l’acqua “miracolosamente” ricompare, ma è solo grazie al fatto che vi sono delle risorgive o degli affluenti. E ogni anno un giornalista si accorge che stranamente manca l’acqua in quel certo fiume, che, essendo proprio un fiume e non un torrente, un po’ d’acqua dovrebbe pur sempre portarla.

E allora cosa succede? Allora succede che siamo in Italia, dove, come in tutta Europa, vige l’obbligo di rilasciare il deflusso minimo vitale (Dmv), quando vengono assentite le concessioni di derivazione d’acqua, delle quali le più dannose per i fiumi e i torrenti sono quelle a uso agricolo. Ma chi controlla che effettivamente venga rilasciato il Dmv? Visto che i corsi d’acqua sono in secca la risposta è: nessuno, o comunque i controlli sono insufficienti. In realtà, difficile qui dire se i controllori siano insufficienti o inefficienti: il risultato è comunque drammatico, la mancanza di vita, il deserto. E comunque è chiaro che a monte ci sta tutta l’insensibilità di una classe politica nei confronti dell’ambiente, perché altrimenti si troverebbero le risorse per controlli puntuali ed efficaci.
Ma la cosa che fa arrabbiare è anche: dove va tutta quest’acqua destinata a scopi agricoli? Va in coltivazioni di agricoltura intensiva come il granoturco che non servono all’alimentazione umana bensì a quella animale. Circa il 90% del mais prodotto in Italia serve ad alimentare animali cosiddetti “da reddito”. E almeno qui arriva una buona notizia: il consumo di carne in Italia sta visibilmente diminuendo. Purtroppo, non certo per ragioni di sensibilità ambientale (acqua sottratta ai fiumi) o animalista (condizioni di vita degli animali), ma per ragioni di costi e di timori per la salute.
Ma una situazione analoga a quella dei prelievi agricoli si verifica nel campo idroelettrico, altra causa della sparizione dell’acqua. Anche qui concessioni rilasciate a pioggia e pressoché nessun controllo sugli effettivi prelievi, tanto che si può definire l’idroelettrico energia rinnovabile, ma non certamente pulita. Ed anche qui l’incazzatura. In Italia già adesso si produce più energia di quanta se ne consuma e addirittura, dal 2006, si è invertito il trend e da buoni spreconi, gli italiani consumano più energia elettrica d’estate che d’inverno.

E’ evidente che qui, come nel campo alimentare, è in gioco il nostro stile di vita. Quando ero piccolo, mia nonna, già allora rendendosi conto che si viveva al di sopra delle nostre reali esigenze, ammoniva: “Per voi ci vorrebbe un po’ di guerra”. Forse aveva ragione.”

Grazie Fabio per il Report giornalistico, il problema principale è che ci sono le norme, ma nessuno vuole farle rispettare, troppi interessi, a partire dalle stazioni idroelettriche di riferimento. L’Acqua è una necessità vitale, sia per noi sia per il mondo che abitiamo. Va Salvaguardata ancor di più della nostra vita, proprio perchè è la nostra vita a dipendere da essa! La tecnologia di recupero delle acque di scarico esiste, e per irrigare andrebbe benissimo, viene applicata con successo in molte parti del mondo. Continuare a prelevare acqua da sorgenti e fiumi per irrigare “piantagioni” di allevamenti (la cui carne viene buttata ogni giorno dai supermercati) non ha alcun senso. Cosi come non hanno senso centrali idroelettriche laddove l’acqua non è più un energia rinnovabile. Purtroppo è cosi , l’acqua non è una fonte rinnovabile, lo è per noi adesso, perchè quando lasceremo il pianeta ci sarà ancora. Ma è un concetto egoistico, abbiamo la possibilità di salvare il futuro dei nostri figli e dei figli che verranno., la possibilità ed il dovere di farlo ora.

Giacopini Matteo 
Hydro Technology Founder